Negli ultimi tempi sempre più spesso si è dibattuto sul tema della privacy e del trattamento dei dati. Dall’entrata in vigore in Europa nel 2018 del GDPR (General Data Protection Regulation) aziende come Facebook e Google hanno iniziato a ricalibrare i loro strumenti legati alla raccolta ed al monitoraggio dei dati degli utenti.
L’ultima novità è di casa Google che ha rilasciato ultimamente la versione beta di “Consent Mode” per aiutare gli inserzionisti a gestire i cookie e a migliorare così le performance rispettando il GDPR.

Cos’è la Concent Mode?

La Consent Mode è un’API che permette di modificare il comportamento dei tag di Google in base allo stato del consenso degli utenti, in parole più semplici permette ad un sito web di far funzionare dinamicamente tutti i suoi servizi Google come Analytics, Tag Manager e le Ads, sulla base dello stato di consenso degli utenti finali. Grazie alla Consent Mode è possibile gestire in modo automatico tutti i parametri dei Tag per quanto riguarda la profilazione dell’utente (necessario, statistico, marketing) senza impazzire con le configurazioni degli attivatori.

Non perdere più i dati importanti

La Consent Mode non è un Consent Management Platform (CMP), ma bensì si affianca ad esso per gestire nel modo ottimale i parametri di profilazione che l’utente ha abilitato ed in questo modo ci permette di evitare la perdita di dati poiché consente di raccogliere informazioni precise riguardo la visibilità delle pagine, del sito web e le conversioni di campagne Google Ads, garantendo comunque allo stesso tempo la privacy degli utenti.
Nel caso in cui l’utente non accettasse i cookie profilanti non avremmo a disposizione le informazioni relative all’utente che ha effettuato l’acquisto, ma comunque, grazie alla Concent Mode riusciremo a capire che è stato effettuato un acquisto (conversione) relativo alla campagna. Senza Concent Mode attivo questo tipo di dato andrebbe perso.
Google ha affermato che In media, il Consent Mode recupera più del 70% delle conversioni provenienti dagli annunci Google Ads che andrebbero perse a causa delle scelte di consenso degli utenti. Non male no?

Concent Mode in pratica

Supponiamo che un potenziale cliente fa clic su un annuncio di Google Ads, atterra nel sito ed inizia a navigare tra le pagine. Sceglie la modalità di consenso attraverso il banner e può quindi decidere di acconsentire o meno a determinati tipi di cookie.
Il Consent Mode correttamente abilitato comunica con Google ogni volta che l’utente da il consenso ad usare i cookie per Google Ads o per Google Analytics.
Se l’utente concede il consenso ed effettua la conversione Google riceve una richiesta di rete di consenso con identificatori di clic sugli annunci che ci permettono di misurare tale conversione.
Se l’utente invece non acconsente, Google non imposta alcun cookie nel browser ma riceverà un ping che indica che il consenso non è stato concesso ed in questo caso se l’ utente esegue la conversione, Google riceverà un ulteriore ping, un segnale da parte del Tag per indicare che si è verificata la conversione.

Il consenso e più ampiamente il tema della privacy è in continuo dibattito ed è alla base del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) e di altre leggi che stanno emanando gli stati di diversi paesi del mondo. Non ci resta che accogliere i cambiamenti e trasformarli in opportunità.